Mario Pagliaro's Newsletter, 5 Maggio, 2010:

L'atomo non conviene

Sommario:
Le nuove tecnologie energetiche mettono fuori mercato quelle del XX secolo.

Il Governo vuole coprire il 20% del fabbisogno elettrico nazionale (il 20% di 300 TWh) con l’energia nucleare. Per farlo, considerando che la producibilità del nucleare è pari a 6mila ore annue, occorrerebbe installare 10.000 MW (megawatt) di potenza elettrica nucleare. Il che vuol dire, -- considerando lo stato dell’arte della tecnologia, che appartiene allo Stato francese tramite la controllata Areva -- costruire 6 centrali da 1,67 gigawatt.

Il costo complessivo per lo Stato italiano sarebbe compreso fra i 24 miliardi di Euro stimati da Enel (cioè 2,5 € a Watt) e i 45 stimati dall’agenzia di rating Moody’s (4,5 €/W). Diecimila sarebbero i posti di lavoro creati e le centrali sarebbero pronte, se tutto andasse bene, dopo 6 anni dall’inizio dei lavori.

L’energia elettrica prodotta dalle pale eoliche ha una producibilità molto più bassa, pari a 2500 ore annue. Il che significa che se volessimo produrre la stessa quantità di energia col vento, dovremmo installare 24.000 MW di potenza eolica. Considerando che ormai una pala eolica ha una potenza di 3 MW, questo significherebbe installare 8mila pale eoliche sul territorio nazionale.

 La differenza grande è che adesso l’energia installata costa solo 1 € a Watt, per cui il totale dell’investimento sarebbe per lo Stato italiano di 24 miliardi di Euro. I posti di lavoro creati sarebbero 7 volte di più, visto che fra l’altro dovremmo distribuire le 8mila pale in almeno 500 parchi eolici del tipo di quelli che ormai trovate un po’ ovunque in Sicilia.

Il costo del “combustibile”, il vento, in questo caso è interamente gratuito. E quando non soffiasse abbastanza vento nella ventosa Sicilia, soffierebbe nell’altrettanto ventoso Abruzzo; oppure in Puglia. In ogni caso, siccome si tratta di energia distribuita, la si prende là dove è disponibile. E in Italia, siamo pieni di vento abbondante tutto l’anno.

E la rete elettrica che non sarebbe in grado di reggere questi grandi carichi di potenza generata dal vento? Un problema più virtuale che reale visto che in Spagna, un grande paese industrializzato, la prima domenica del novembre 2009 oltre il 50% (e non il 20!) del fabbisogno elettrico nazionale è stato generato per molte ore dal vento.

E chi genera il vento? L’energia proveniente dal sole. Vedete allora come il fatto di essere entrati nell’epoca solare pone fuori mercato le vecchie tecnologie energetiche del XX secolo.

Per saperne di più

Il Solar Master del Polo fotovoltaico della Sicilia. Questo articolo è stato pubblicato il 5 Maggio 2010 dal Quotidiano di Sicilia.


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