Mario Pagliaro's Newsletter, 31 Dicembre 2013:

eBook: Il presente migliore del libro

eBook: Il presente migliore del libroSconcertati, gli editori italiani di libri digitali e gli osservatori più attenti all'innovazione assistono allo sforzo tutto lobbistico di ritardare il più possibile la digitalizzazione del libro. Sforzo candidamente spiegato dall'allora Deputato Lorenzin ad un convegno dedicato a lobby e politica (vai al minuto 4.34):

Un giorno mi chiama Gabriele e mi dice: guarda Beatrice nel Decreto 'Crescita' al Senato c’è un’accelerazione della digitalizzazione del mondo della scuola, per l’adozione non dei libri cartacei ma dei libri digitali.

"Lui mi spiega che nel giro di poche settimane non solo avrebbero collassato le case editrici, con migliaia e migliaia di lavoratori, inoltre non tutti i bambini avrebbero potuto permettersi il supporto tecnologico, cioè l’i-Pad, col problema della lettura di stare sempre davanti a un PC, quindi insieme abbiamo proposto una serie di soluzioni…


"Quali soluzioni?

"Rinviamo l'ingresso dell’eBook nelle aule scolastiche".   

Solari e digitali

Analogamente poco prima aveva destato sconcerto scoprire che la nuova bozza degli incentivi al fotovoltaico che circolava al Ministero competente era su carta intestata del maggiore elettrofornitore nazionale.

E qui sta il punto.

Fino a quando i pannelli fotovoltaici erano costosissimi, e dunque riservati a pochi ambientalisti di alto censo, nessuno ebbe a lamentarsene o ad intervenire.

Idem, per l'eBook.

Fino a quando ad utilizzarlo erano pochi scienziati od informatici, nessun problema.

Ma oggi che i pannelli sono diventati una commodity, proprio come i lettori digitali degli eBook e gli stessi eBook, beh allora è tempo di chiamare i lobbisti.

Eppure, le imprese del solare non hanno nulla da temere dall'azione di lobbying dei produttori di energia tradizionale, tanto quanto non devono temerla gli editori -- e gli autori -- di libri digitali.

Specialmente in Italia, il Paese di Roberto Busa.

Padre Busa: il genio italiano dell'ipertesto

Nel 1950 fu infatti Padre Roberto Busa, l’inventore della linguistica informatica, che in visita a Watson, il fondatore dell'IBM, anticipò di quindici anni l’ipertesto che fin dall'introduzione del World Wide Web (1993) costituisce la caratteristica più utile ed attraente dei contenuti presenti sul Web.

Per chi legge (e scrive) testi tecnici e scientifici non potrebbe esserci soluzione più utile.

Al posto delle pesanti note in calce al testo con riferimenti a testi difficilmente e in ogni caso lentamente reperibili, ecco un testo unificato come quello del libro in cui però i riferimenti ad articoli, interviste, libri e adesso anche video sono facilmente accessibili con un click!

L'unico vero limite, fino a poco tempo fa, era dato dalla retroilluminazione dei video che rendevano stancante la lettura.

Ma poi nel 1996 i chimici hanno inventato l'e-ink, l'inchiostro elettronico basato su microcapsule funzionalizzate poste sotto il vetro. E sono arrivati gli e-reader, ovvero dispositivi mobili per la lettura privi della retroilluminazione ma basati proprio come il libro sulla riflessione della luce ambientale.

La forma è quella del libro, unita ad una flessibilità, leggerezza e possibilità di accesso senza precedenti. La vista non si stanca. La risoluzione è maggiore di quella dell'inchiostro sulla carta. E la dimensione dei caratteri viene facilmente adattata alle esigenze del lettore.

Being digital

Sono passati quasi 20 anni da quando lessi Being Digital di Nick Negroponte.

Il libro -- scritto in caratteri impossibili nella pessima edizione italiana -- era disvelatore. Al posto di utilizzare i pesanti atomi della carta da produrre, stampare, imballare e trasportare, la conoscenza sarebbe fluita -- rapida, priva di peso e pressoché gratuitamente -- attraverso i dispositivi digitali fra loro interconnessi.

Pressoché gratuitamente, ma non del tutto.

Certo però ad un costo molto più basso di quello necessario alla lenta produzione e distribuzione dei libri di carta; incluso il costo della distruzione dell'invenduto che per la gran parte dei libri supera il 90% dei libri stampati!

Il valore economico generato dalla produzione e distribuzione tanto della conoscenza che della creatività letteraria sarebbe tornato agli autori e ai nuovi interpreti della loro diffusione: gli editori digitali. Disintermediato da tutti quegli operatori necessari a portare il libro di carta dalla tipografia a casa del lettore.

Dunque, il prezzo dei libri sarebbe diminuito drasticamente. Eppure, tanto gli autori che gli editori digitali si sarebbero renumerati molto di più.

Gli Autori, entusiasti degli eBook

Incontro uno dei maggiori "giallisti" italiani, cui da tempo suggerivo di usare l'eBook al posto dei libri cartacei.

"Ma in Italia sono ancora pochissimi, ad avere l'e-reader", obiettava lui.

Non sono affatto pochissimi. Sono milioni di persone.

Il libro digitale costa molto meno della versione cartacea. E l'autore è entusiasta.

Ha verificato personalmente online come siano oltre 200 le copie vendute in un solo mese.

Ma la percentuale sulle vendite per lui adesso è salita fin quasi al 40%.

Un'innovazione che non può essere fermata

In breve, tanto i lettori che gli autori e i nuovi editori sono tutti più contenti della nuova situazione determinata dall'eBook.

Gli unici ad esserne spiazzati sono quegli editori che avevano fatto del presidio di antiche posizioni dominanti lo scopo della propria attività.

Come avviene per tutte le scuole del Nord Europa, fra meno di 3 anni gli studenti italiani avranno abbandonato i libri cartacei proprio come sta avvenendo per la letteratura tecnica e per quella scientifica. Il processo è già in corso.

Sono già decine i dirigenti scolastici che, utilizzando la loro autonomia, hanno scelto per le loro scuole solo libri digitali.

Analogamente i romanzi e le altre opere della creatività letteraria: che sull'e-reader viaggiano leggeri insieme ai loro proprietari che li leggono facilmente in aereo, in treno o semplicemente a casa, la sera, dopo una lunga giornata di lavoro.

Padre Busa, dopotutto, con i finanziamenti ottenuti da Watson è a Gallarate che decise di tornare a lavorare all'ipertesto.

L'ipertesto italiano di Roberto Busa.

E non l'inutile e costosa obsolescenza nella quale vorrebbero mantenerci i lobbisti.

Per saperne di più

Il sito eBookReaderItalia.


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