Sconcertati,
gli
editori italiani di libri
digitali e gli
osservatori
più attenti all'innovazione assistono allo sforzo tutto lobbistico di
ritardare il più possibile la digitalizzazione del libro. Sforzo
candidamente
spiegato
dall'allora Deputato Lorenzin ad un convegno dedicato a lobby e politica (
vai
al minuto 4.34):
“
Un giorno mi chiama Gabriele e mi dice:
guarda Beatrice nel Decreto 'Crescita' al Senato c’è un’accelerazione
della digitalizzazione del mondo della scuola, per l’adozione non dei
libri cartacei ma dei libri digitali.
"Lui mi spiega che nel giro di poche settimane non solo avrebbero
collassato le case editrici, con migliaia e migliaia di lavoratori,
inoltre non tutti i bambini avrebbero potuto permettersi il supporto
tecnologico, cioè l’i-Pad, col problema della lettura di stare sempre
davanti a un PC, quindi insieme abbiamo proposto una serie di soluzioni…”
"
Quali soluzioni?
"
Rinviamo l'ingresso dell’eBook nelle
aule scolastiche".
Solari e digitali
Analogamente poco prima aveva destato
sconcerto
scoprire che la nuova bozza degli incentivi al fotovoltaico che circolava
al Ministero competente era su
carta
intestata del maggiore elettrofornitore nazionale.
E qui sta il punto.
Fino a quando i pannelli fotovoltaici erano costosissimi, e dunque
riservati a
pochi ambientalisti
di alto censo, nessuno ebbe a lamentarsene o ad intervenire.
Idem, per l'
eBook.
Fino a quando ad utilizzarlo erano pochi scienziati od informatici, nessun
problema.
Ma oggi che i pannelli sono diventati una
commodity,
proprio come i lettori digitali degli eBook e gli stessi eBook, beh allora
è tempo di chiamare i
lobbisti.
Eppure, le imprese del solare
non
hanno nulla da temere dall'azione di
lobbying dei produttori di energia tradizionale, tanto quanto non
devono temerla gli editori -- e gli autori -- di
libri
digitali.
Specialmente in Italia, il Paese di Roberto Busa.
Padre Busa: il genio italiano dell'ipertesto
Nel 1950 fu infatti
Padre
Roberto Busa, l’inventore della linguistica informatica, che in
visita a Watson, il fondatore dell'IBM, anticipò di quindici anni l’
ipertesto
che fin dall'introduzione del World Wide Web (1993) costituisce la
caratteristica più utile ed attraente dei contenuti presenti sul Web.
Per chi
legge (e scrive) testi
tecnici e scientifici non potrebbe esserci
soluzione più utile.
Al posto delle pesanti note in calce al testo con riferimenti a testi
difficilmente e in ogni caso
lentamente
reperibili, ecco un testo unificato come quello del libro in cui però i
riferimenti
ad articoli, interviste, libri e adesso anche video sono facilmente
accessibili con un click!
L'unico vero limite, fino a poco tempo fa, era dato dalla
retroilluminazione dei video che rendevano stancante la lettura.
Ma poi nel 1996 i chimici hanno inventato l'
e-ink,
l'inchiostro elettronico basato su microcapsule funzionalizzate poste
sotto il vetro. E sono arrivati gli
e-reader,
ovvero dispositivi mobili per la lettura privi della retroilluminazione ma
basati proprio come il libro sulla
riflessione
della luce ambientale.
La
forma è quella del libro, unita
ad una flessibilità, leggerezza e possibilità di accesso senza precedenti.
La vista non si stanca. La risoluzione è maggiore di quella
dell'inchiostro sulla
carta. E la
dimensione dei caratteri viene facilmente adattata alle esigenze del
lettore.